Un discorso di Marchionne

In Italian

Un bellissimo intervento di Sergio Marchionne che chiede di spingersi al di la’ della propria zona di confort.

sergio marchionne

Un estratto dell’intervento pronunciato ieri dall’amministratore delegato della Fiat all’Alma Graduate School di Bologna. Fonte: Il Sole 24 ore

‘Ci sono molte parti del mondo in cui la povertà e la mancanza di potere economico richiedono un intervento strutturale.

Ci sono Paesi – lo vediamo in questi giorni – dove la gente lotta per prendere in mano il proprio destino, per migliorare le proprie condizioni.
Lotta per la libertà, per una vita dignitosa o anche solo per la sopravvivenza.

L’ondata di immigrati dalla Tunisia non ha solo portato alla luce il dramma di migliaia di persone, ha di nuovo denunciato il vero dramma europeo: l’assenza di un’organizzazione sovranazionale compatta e a voce unica.
Si tratta di un problema che riguarda l’Europa intera e che deve essere affrontato e risolto a livello comunitario.
Le coste italiane sono prima di tutto frontiere europee.

Noi europei siamo quelli che, tutti insieme, abbiamo scelto di raccogliere i benefici di un sistema aperto e senza vincoli.  Noi europei siamo quelli che abbiamo spinto per l’abbattimento delle barriere, per creare un mercato unico, per promuovere la cooperazione tra gli Stati.
Questo è lo spirito con cui abbiamo firmato il Trattato di Roma, 54 anni fa. Questo è l’impegno che tutti i fondatori della Comunità Europea hanno assunto. I valori e i principi su cui si reggono l’idea e il sogno dell’Europa unita non possono essere traditi, ma vanno protetti e rispettati.
Ma l’emergenza di questi giorni non è solo una questione di territori e di accoglienza. Il punto è che siamo stati talmente chiusi e orientati verso noi stessi che non abbiamo visto – o non abbiamo voluto vedere – ciò che accadeva in Nord Africa. Abbiamo accettato che il divario, economico e sociale, si facesse sempre più ampio; lo abbiamo ignorato fino a quando non è venuto a bussarci alla porta. Si tratta di temi che ci spingono a porci delle domande. Il mondo occidentale ha il dovere di interrogarsi sul proprio ruolo. A volte mi chiedo se abbiamo modelli mentali così rigidi che – anche di fronte a chiari segnali di minaccia dal mercato – continuiamo a restare indifferenti nel nostro benessere e non proviamo disagio di fronte a chi non ha nulla. Mi chiedo se i nostri leader politici sarebbero stati in grado di creare una coalizione così vasta se la guerra in Afghanistan o in Iraq fosse stata una campagna contro la povertà e non contro il terrorismo. Mi chiedo quanti soldati sarebbero disposti a partire per difendere non il proprio Paese, ma il futuro di chi non possiede nulla. Mi chiedo se una guerra contro la povertà porterebbe mai le più grandi reti televisive del mondo a garantire una copertura 24 ore su 24. O se avrebbe almeno la stessa audience del Grande Fratello. Non ho le risposte. Ho solo molte domande. Ma credo che il futuro non sia solo una responsabilità dei Governi. È una responsabilità personale, di ognuno di noi. È una sfida che ci chiama a raccolta tutti, con un impegno diretto, giorno dopo giorno. Chiudere gli occhi o pensare che la soluzione sia sempre compito di qualcun altro, ci rende complici del problema. Ne parlo oggi con voi perché chi ha la responsabilità di gestire un’azienda globale ha il dovere di allargare la propria mente e guardare al di là delle mura di un ufficio. Ne parlo con voi perché il vostro impegno va oltre un semplice dovere professionale.

Se c’è un’essenza nella leadership, è proprio questa. Assumere su di sé l’obbligo morale di fare, di partecipare al processo di costruzione del domani. Sentire la responsabilità personale di restituire alle prossime generazioni la speranza di un futuro migliore. È questo che rende la leadership un privilegio e una vocazione nobile.
Vorrei condividere con voi un’ultima riflessione, che riguarda direttamente il modo in cui deciderete di percorrere la vostra strada. Molta parte della vita di tutti noi è scandita da momenti ben definiti. La formazione è uno di questi.
Il diploma, la laurea, un master sono tutti traguardi importanti nella nostra storia personale. Quando li raggiungiamo abbiamo come l’impressione di uscire da una serie di regole e di schemi, e di essere finalmente liberi. Liberi di scegliere per noi stessi e di iniziare a costruire ciò che vogliamo. Ma sentirsi liberi ed esserlo realmente sono due cose molto diverse. La libertà di cui parlo è qualcosa che è dentro di voi. Dipende da quanto manterrete aperta la vostra mente: al nuovo, al diverso, alle infinite possibilità che si presenteranno, senza che le abbiate mai cercate o neppure immaginate. Se c’è un consiglio che posso darvi, è quello di non permettere che le scelte che avete fatto a un certo punto della vostra vita – scelte sull’ambito di studio, sul settore di lavoro, sul percorso di carriera – chiudano fuori tutto il resto. C’è molto di più fuori dalla porta. Essere veramente liberi significa sapere che in ogni momento potete scegliere una nuova direzione, un nuovo obiettivo. Quando ho iniziato l’Università, in Canada, ho scelto filosofia. L’ho fatto semplicemente perché sentivo che, in quel momento, era una cosa importante per me. Poi ho continuato studiando tutt’altro e ho fatto prima il commercialista e poi l’avvocato. E ho seguito tante altre strade, passando per la finanza, prima di arrivare ad occuparmi di imballaggi, poi di alluminio, di chimica, di biotecnologia, di servizi e oggi di automobili. Non so se la filosofia mi abbia reso allora un avvocato migliore o mi renda oggi un amministratore delegato migliore. Ma mi ha aperto gli occhi, ha aperto la mia mente ad altro.Nel vostro cammino ci saranno tante porte e dietro di esse ci saranno tante cose che possono cambiare voi stessi e la vostra vita. Ma le potrete riconoscere solo se avrete abbracciato l’abitudine di apprezzare tutto ciò che potrà capitarvi. Perché, alla fine, le emozioni che proverete dipenderanno da come voi vi sentirete. Ognuno di noi filtra il mondo attraverso la propria mente. Cercate quindi di andare oltre quello che già conoscete, riempitela di stimoli nuovi, arricchitela di interessi diversi, apritela a qualunque cosa si stacchi dal consueto. Gli scienziati hanno bisogno di uno spazio per l’arte nella loro mente. Anche la persona più razionale ha bisogno di capire la straordinaria spinta delle emozioni e della passione. Se saprete preparare la vostra mente ad accogliere il nuovo e lo sconosciuto, allora sarete aperti a tutto ciò che la vita vi potrà offrire. Dovreste essere voi i primi a volerlo. La vita è troppo corta perché il suono e i colori delle giornate siano determinati dalla ristretta visione dei nostri occhi. Chi non è in grado di vedere prospettive diverse, di ascoltare opinioni differenti, di andare oltre la propria limitata esperienza, perde l’opportunità di vivere con pienezza. E la tragedia più grande è che non si renderà mai conto di ciò che ha perduto. Tra i libri che ho letto da adolescente, ce n’è uno che mi ha ispirato sul modo di affrontare la vita. Si tratta di «Zorba il greco» di Nikos Kazantzakis. Vorrei rileggere con voi un passaggio:«Noi siamo minuscoli bachi che strisciano su una piccola foglia tra i rami di un albero gigantesco.  Alcuni uomini, i più coraggiosi, raggiungono il limite della foglia. Di là, spingono lo sguardo nel caos. Tremando, si chiedono quale spaventoso abisso si stenda davanti. In distanza, sentono il rumore delle altre foglie del colossale albero. Sentono la linfa che per il tronco sale verso la loro foglia. Con il cuore gonfio, curvi sopra il baratro, tremano di paura nel corpo e nell’anima. Da quel momento comincia il pericolo. Alcuni soffrono di vertigine e delirano; altri, pieni di paura, cercano di trovare una risposta per tranquillizzare il proprio cuore e dicono: “Dio!”. Altri ancora, dal margine della foglia, guardano con coraggiosa calma il precipizio e dicono: “Mi piace!”».  In quel “Mi piace!” c’è la lezione che avevo promesso di non farvi. E c’è la risposta a quello che sarete domani. Dipende con quali occhi guarderete al futuro. Dipende dalla fiducia che avrete in voi stessi, dalla voglia di conoscere e di mettervi alla prova.

Non ci sarà nessuno a spingervi sul bordo della foglia, fuori dalla routine o dal senso di sicurezza associato all’abitudine. È un compito che toccherà a voi e a voi soltanto.
Ma è anche l’unico modo che avete per maturare e prendere il volo. Io non posso che augurarvi di trovare il coraggio di farlo, ogni giorno, di ascoltare il vostro cuore e di apprezzare quello che c’è di bello nel mondo.

Auguro a ognuno di voi di essere veramente libero, di alzarvi ogni mattina e, guardando a tutto ciò che vi circonda, dire “Mi piace!”.’

Alex Zanardi wins the NYC Marathon- What an example for all of us

Today, former CART and Formula 1 driver Alex Zanardi has won the New York City Marathon in Hand Bikes category.

Zanardi winning the NYC marathon

Back in 2001, after experiences in Formula 1 and in other car racing series, when Zanardi was competing in the CART series, he had a life threatening accident in Lausitzring and both of his legs had to be amputated. He made a comeback the following year and drove the remaining 13 laps he couldn’t when he had his accident. From 2005-2009, he competed in Fia World Tourism Car Championship with the aid of hand-operated brake and accelerator controls.

Apart from racing cars, he has also been a serious competitor in the hand biking races. He first participated in the New York City Marathon back in 2007 and finished fourth. He earned his first ever medal at this years Para-Cycling Road World Championships when he came second.

Today, having set his sights on London 2012 Paralympics, he won New York City Marathon in hand bikes category. He is the first Italian to win the NYC in this category. ‘When I had a technical problem with the chain of my bike I thought that I could not win over here- say Alex Zanardi. ‘Instead it has been a great emotion. From the first to the last yard all the people was shouting ‘Come on Alex’ . I am really sorry for Pilon, my American rival, who was taken away from the ambulance: I hope that he could recover soon. It would have been great to run the last yards with his as well.’

What a legend the guy is.

And what an example he sets to us, humans.

Fabio Valle

New Tooway services available

Since the end of May very innovative  satellite services are available on KA-SAT, the biggest satellite in the world from Eutelsat.
The most innovative solution is Tooway that allows to have a fast internet solution everywhere. It is a solution for consumers

Here is the ad of the service. Tooway Ad

Other solutions are for the professional data networks, professional video solutions (e.g.  satellite news gathering) and regional broadcasting.

Your comments are welcome.

Have fun

Fabio Valle

The best graduation speech – Steve Jobs 2005

This is a speech that Steve Jobs, the founder of Apple and creator of the Iphone, Ipad, Ipod, gave at Stanford University in 2005 for the graduation commencement.

In it, Steve recounts 3 personal stories in which he advocates following your heart and doing what you love without planning too in advance.

Personally, I found his speech to be touching and very motivational, so I wanted to share it with you .  This is indeed the best graduation speech that I have seen in years.

Suggestions and comments are welcome

Below you can find the cover of the pubblication mentioned by Steve Jobs.

The cover of the magazine

The cover of the magazine


Wind of change in North of Africa

Egypt, Lybia, Tunisia, ect…

North Africa’s rapid changes reminded me how fast are real revolutions…

They are fast like a fire. You cannot anticipate them, you cannot govern them.

I welcome of course these changes

Proving Einstein theory…

Einstein

That’s a humble blog, isn’t it? In reality it is, because I am not trying to prove Einstein relativity but just a sentence… It is difficult enough for me. :-)

His sentence is “Imagination is more important than knowledge”.

Pretty profound but  is it true?

To me this is true and I will give you a very vivid example.

I hope that you have seen 2001 Space Odyssey recently, the famous movie by Stanley Kubrick based on a novel of Arthur C. Clarke. Remember the famous computer HAL, and the story of the monolith. This movie was nominated for four Academy Awards and received one for visual effects. In summary it is considered as one of the best movie ever.

HAL, in 2001 A Space Odyssey

HAL, in 2001 A Space Odyssey

Now to go back to the original theme. Let’s take by change one of the most modern pieces of technological infrastructure: satellites, my favourite.

What do Satellite and HAL have in common?

You probably will not believe it but both satellites and HAL are coming from the same brain. To be more precise I should say, they are coming both from Arthur C. Clarke’s imagination.

Clarke was one of the first in a 1945 Wireless World article to describe in detail the possible use of communications satellites for mass communications.

Clarke examined the logistics of satellite launch, possible orbits and other aspects of the creation of a network of world-circling satellites, pointing to the benefits of high-speed global communications. He also suggested that three geostationary satellites would provide coverage over the entire planet. {From Wikipedia}

Geostationary satellite

A geostationary satellite

A science fiction writer drove the development of the technology. He created the same technology that allows us to watch TV at home (news, sport, movies).

Amazing, isn’t it. Probably the best words are: Really beyond imagination.

Einstein has been proven!

Fabio Valle

Hello world!

Welcome to my new web site.

Quality not quantity!

I will not be regular here in this blog, but I will make sure the posts are of a good quality. Hopefully these posts will give something to think about or simply to have a laught at…

First post: most of me…

This is my very first post. The subject is the product I am working most of my time . You know that most of my time in my life I spend it working  ;-) and most of the work is on the product is called Tooway. Tooway is an innovative satellite solution that allows to receive an ADSL like service via satellite. You just need one dish to receive and trasmit. You can find more information about this product here:

What is this for? This service is for the more than 30 million households that in Europe do not have ADSL service in Europe and you probably know that the big telecom operators cannot bring fiber connectivity everywhere since the investment to served the dispersed people is too high.  In fact the cost of serving people with wired infrastructure grows very rapidly with the decrease of density of population. To sum up  the potential market is quite impressive: 30 million households in Europe and there is very limited competition.

Are you sure that this satellite service really work? Yes. We have the important example of WildBlue in the US that is currently serving more than 400.000 households in the US and its commercial expansion is currently limited only by satellite capacity. For this reason we believe that our KA-SAT satellite  – a new generation satellite that will be the biggest satellite in the world in terms of bandwidth – will very likely make of this business a commercial success.

High speed internet. Out of the Blue.

Any comment you will have on the website, market positioning are welcome.

Fabio Valle